Signor Presidente della Repubblica,
chi le scrive è uno dei tanti cittadini italiani preoccupati, per non dire indignati, a proposito dell'attuale situazione politica italiana. Mi riferisco in particolare alla tanto discussa legge sulle intercettazioni che il governo in carica avrebbe intenzione di varare a breve. Non le nascondo che personalmente ho avuto un sussulto di speranza quando i mezzi di stampa hanno parlato della sua forte perplessità riguardo tale provvedimento. Purtroppo, come da anni ormai mi accade, la speranza si è trasformata repentinamente in forte delusione nel momento in cui si è capito che i suoi dubbi non erano inerenti tanto al merito della questione, quanto piuttosto alle modalità di approvazione della legge. Presidente, non le nascondo che le sue parole mi hanno fortemente colpito e sfiduciato. Le ricordo che la Costituzione della Repubblica Italiana non solo le riconosce le funzioni di Capo dello Stato, ma anche quelle di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. A fronte di ciò mi chiedo come sia possibile che "il primo magistrato d'Italia" nonché garante della Costituzione possa dare il proprio placet ad un colpo così violento diretto alle istituzioni democratiche e civili di questo paese, già tanto erose ed indebolite negli ultimi anni. Mi chiedo come sia possibile che le più alte cariche istituzionali continuino ad accettare questi strappi sempre più laceranti della Costituzione, accompagnati ad attacchi ed ingiurie verso la Magistratura da parte di una classe politica che sembra ogni giorno di più distante dai cittadini elettori e che si dimostra ogni giorno di più essere intenta a curare esclusivamente i propri affari e malaffari. Mi chiedo come lei possa assistere impassibile allo spettacolo di una classe politica che non si vergogna di ingolfare le aule parlamentari con provvedimenti spacciati per urgenti ed importanti per i cittadini quando in realtà è ormai evidente anche ai più sprovveduti che si legifera esclusivamente allo scopo di salvare dai processi pochi, pochissimi, mentre le vere emergenze restano lì, irrisolte e ogni giorno più gravi. Mi chiedo ancora, Presidente, se lei sia pienamente cosciente di quanto si sia deteriorata la nostra immagine all'estero e di come la stampa internazionale rimarchi con forza la nostra decadenza economica, politico ed istituzionale che sembra non aver fine.
Concludo, Presidente, con una riflessione ed un augurio personale.
Il nostro bellissimo e disgraziato Paese ha già attraversato periodi storici bui e tragici che hanno causato enormi sofferenze al popolo italiano. Momenti che si sarebbero potuti evitare con un semplice gesto di diniego, un semplice no da parte delle Istituzioni. Lei non è il primo capo dello stato che si trova davanti a scelte importanti e che ha il potere di cambiare simbolicamente e di fatto le cose, il potere di dare un segnale forte. La prego, non diventi anche lei un semplice spettatore, o peggio, un complice di questi dannati capitani di ventura che continuano consapevolmente ed irresponsabilmente a dirigere la nostra nave verso la tempesta e gli scogli.
Signor Presidente, la prego, abbia un sussulto d'orgoglio. Signor Presidente, ci faccia essere orgogliosi di lei. Signor Presidente, abbia la forse di dire no. Signor Presidente, milioni di cittadini le chiedono una sola cosa: non firmi quel vergognoso provvedimento! Lo deve alla carica che rappresenta, lo deve alla Costituzione, lo deve al Popolo Italiano.
Scrivete anche a voi al Presidente della Repubblica. Se vi sembra condivisibile potete usare la stesso testo che avete appena letto firmandolo con il vostro nome.
Potete mandare una lettera fisica a:
Presidenza della Repubblica
Palazzo del Quirinale, 00187 Roma
Oppure potete mandare una lettera digitale attraverso questo form del sito Ufficiale della Presidenza della Repubblica (incredibilmente il Presidente della Repubblica non dispone di un indirizzo email istituzionale attivo).
5 commenti:
Approvo in toto il testo della missiva e la sottoscrivo riportandola integralmente nel form del sito presidenziale.
Purtroppo i dubbi che pessimisticamente nutro nei confronti di una reale efficacia dell'atto sono abnormi.
Ormai attendo solo che il Paese, per cambiare rotta, tocchi presto il fondo. Sperando che non si scavi.
Ancora complimenti per la tua attività di blogger, caro Diadorim: vai fortissimo, sei la voce del nostro desiderio di combattere questa putrida società dai cui valori non ci sentiamo per nulla rappresentati.
P.S.: non ti preoccupare, rispetto i patti...50 euro erano e 50 rimangono...
Lettera copia-incollata e spedita.
Sono curioso di leggere la replica di Napolitano (o chi per lui), ammesso che abbia abbastanza spina dorsale per rispondere (per iscritto)
Chissà se risponderà a qualcuno di noi, se dovesse farlo fatemelo sapere che pubblichiamo la risposta nel blog. Mark, grazie mille della bella email che hai mandato, cercherò di risponderti con calma nel corso della prossima settimana. Di argomenti ne hai trattati tanti e non è facile rispondere in poche righe. Ma lo farò, promesso.
Lettera faziosissima e irrispettosa, nella forma, dell'intelligenza del destinatario. L'autore si è soltanto voluto mettere in mostra scrivendosi addosso.
E bravo! Allora in Italia c'è ancora qualche genio...
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