venerdì 26 ottobre 2007

Proiettili, Campanili e Campanelle

Facendo un notevolissimo sforzo interiore, quasi sovrumano, vogliamo credere che Mastella abbia effettivamente ricevuto una busta con dei proiettili e non se la sia mandata da solo. Allo scopo di evitare di essere in qualche modo tirati in ballo nella vicenda, gli autori di questo blog dichiarano a chiare lettere di condannare fermamente tale gesto. Come già dichiarato più volte, noi rifuggiamo e disprezziamo ogni forma di minaccia, intimidazione e violenza. La persona che ha mandato la busta non ci piace affatto, anche perché ci ha quasi costretto a schierarci dalla parte del Ceppalonico e tutto ci aspettavamo tranne che dover solidarizzare con Mastella. In realtà anche noi vorremmo invitarvi a mandare una letterina al ministro. Una letterina semplice semplice, senza parole. Una lettera che contenga solamente una foto di una bella campanella, magari questa qui, per ricordare a Clem di avere avuto l'onore di fare da testimone di nozze a Francesco Campanella, ex braccio destro del boss di Villabate Nino Mandalà. Noi l'abbiamo già fatto, volete unirvi a noi? L'indirizzo ed il destinatario della lettera sono i seguenti:

Alla cortese attenzione del Ministro Clemente Mastella
Ministero di Grazia e Giustizia
00186 Roma (RM) Via Arenula, 70

E chiudiamo con una vicenda che vogliamo seguire a fondo. Ieri la Polizia Giudiziaria si è presentata nella sede del Campanile, quotidiano dell'Udeur, per acquisire del materiale nell'ambito dell'inchiesta Why not. Il Campanile è un altro di quei giornali carrozzoni di stato che vengono finanziati con denaro pubblico e che nessuno legge. E sembrerebbe essere anche il crocevia di affari occulti sui quali stava indagando De Magistris. Riuscirà Clem Clem a bloccare le indagini anche in questo caso? Una nuova avvincente sfida per il Ceppalonico. Non perdetevi le prossime puntate, state sicuri che con Mastella i colpi di scena non mancheranno.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Benedeti figliuoli, vi esorto tuti quanti a pasare per il mio blog per legere notizie sensazionali su quel tal Dolcino Favi e su chi è davero. Prego, acomodarsi nel blog senza dopie consonanti: http://clementemastela.blogspot.com

Anonimo ha detto...

CHI E' IL PM CHE HA ISCRITTO DE MAGISTRIS A REGISTRO DEGLI INDAGATI

1.LA CONCLUSIONE, CON ARCHIVIAZIONE, DELLA PROCEDURA RELATIVA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DEL TRIBUNALE DI SALERNO.
Si è conclusa con l'approvazione della proposta di archiviazione formulata dal relatore Di Federico, la procedura riguardante la valutazione di condotte poste in essere dal Procuratore della Repubblica di Salerno dott. Apicella, oggetto di prolungato esame in prima commissione.
A favore hanno votato i laici del polo, il laico dell'Ulivo Schietroma ed i consiglieri di Unicost e di MI; contrari i consiglieri del Movimento e di MD; si sono astenuti il Vice Pres. Rognoni, il Primo Presidente Marvulli, il P.G. Favara ed il cons. Berlinguer.
In precedenza si era votato sulla proposta di ritorno della pratica in commissione per il completamento della procedura con l'audizione "garantita" del dott. Apicella e la proposta era stata respinta con il voto contrario dei consiglieri di Unicost, di MI, dei laici del Polo e dei laici dell'Ulivo Schietroma e Berlinguer. A favore del ritorno in commissione hanno votato il Primo Presidente Marvulli, il P.G. Favara ed i consiglieri del Movimento e di MD, astenuto il vice presidente Rognoni.
L'esito di questa procedura consegue ad un indirizzo dei componenti di Unicost, condiviso dai componenti laici del Polo (Spangher e Di Federico), diretto alla minimizzazione della gravità dei fatti con una lettura dei fatti che è stata definita da Arbasino nel suo intervento di "innocentismo a prescindere".
Nonostante ciò abbiamo insistito sino in fondo per un approfondimento della questione, unitamente ai colleghi di MD, ritenendo grave la carenza, dimostrata a nostro avviso nel caso in esame, di una magistratura che deve avere la capacità di essere severa con se stessa con la stessa forza con la quale rivendica la sua indipendenza e sottolinea non a torto, come è accaduto nelle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario, le altrui responsabilità.
Riteniamo doveroso dare ai colleghi, sia pure con la necessaria sintesi, una compiuta informazione della vicenda nei suoi elementi fattuali, affinchè essi stessi possano formarsi autonomo convincimento: gli elementi di fatto sono sostanzialmente pacifici in quanto emergenti da risultanze documentali e da plurime dichiarazioni assunte sia in sede di indagini preliminari dal PM che in sede di procedimento disciplinare che in sede di procedura ex art. 2.
Allorché, verso la fine del 2000, il dott. Apicella era Procuratore aggiunto addetto alla DDA, erano emersi elementi indicativi di coinvolgimento del fratello in attività truffaldine e di ciò era stato informato il Procuratore Cornetta poi deceduto.
All'assunzione della reggenza da parte del dott. Apicella (che si era nel frattempo candidato ad assumere l'incarico di Procuratore) il PM titolare del procedimento (dott. Cavaliero) lo aveva informato genericamente delle indagini che nel frattempo erano proseguite (anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali) dalle quali erano emersi contatti tra il fratello del Procuratore ed esponenti di rilievo della camorra operante nel nocerino.
In particolare erano state registrate conversazioni dalle quali era emerso che il fratello faceva riferimento a notizie ricevute su indagini riguardanti, in particolare, il suo interlocutore definito, dai sostituti ascoltati nel corso della procedura, come uno dei più pericolosi camorristi ed indagato per omicidio.
Era altresì emerso che il fratello del Procuratore era coinvolto in truffe miliardarie ai danni dell'AIMA ed in relazione ad esse il sostituto Cavaliero, al quale il dott. Apicella aveva affiancato, per quest'indagine, il sostituto D'Alessio, aveva rappresentato la necessità di procedere ad iscrizione della notizia di reato.
Il Procuratore richiedeva loro, prima di esprimersi sull'apposizione del visto, "una relazione sugli elementi indizianti che consentono l'iscrizione per gli indagati e per i reati ipotizzati" specificando che le relazioni dovevano essere due: una per la posizione del fratello ed altri due coindagati "che sarà depositata in busta chiusa presso la segreteria del direttore XY (ndr) che apporrà la sua sigla sulla stessa, mentre per le altre posizioni sarà consegnata al dr.ZM (ndr) per l'inoltro a me".
I due sostituti rispondevano inviando in busta chiusa un'unica relazione su tutti gli indagati accompagnata da una nota con la quale rilevavano che:
-- "è la prima volta che il sig. Procuratore della Repubblica per una proposta afferente alla sola doverosa necessità di esperire indagini nei confronti di persona oggetto di accertamenti preliminarmente acquisiti in tema di criminalità organizzata, ritiene di dover effettuare una verifica degli elementi indizianti al solo fine dell'iscrizione delle persone da sottoporre ad indagini";
-- che "il visto del sig. Procuratore sulle proposte di iscrizione è sempre stato inteso sino ad oggi quale mera presa di conoscenza…";
-- che "siamo consapevoli della difficoltà in cui viene a trovarsi la S.V. nella verifica degli atti in questione……al punto che noi stessi rimaniamo dubbiosi circa l'opportunità che Lei possa occuparsi della procedura del visto sulla iscrizione per ragioni di palmare evidenza";
-- che "avevamo ritenuto, nel rispetto della vigente circolare, di notiziarLa della proposta di iscrizione, certi - anche sulla base di quanto assicurato espressamente dalla S.V. agli scriventi e ribadito recentemente in occasione dell'affidamento in codelega del fascicolo al dott. D'Alessio - che alcuna interferenza la S.V. avrebbe operato sulle scelte dei sostituti delegati fatte del resto in massima serenità di valutazione. Reputavamo di conseguenza che Lei avrebbe affidato il visto sulla proposta di iscrizione e gli eventuali ulteriori esami del procedimento in questione (la codelega al dott. D'Alessio era finalizzata anche ad una verifica < a due mani> degli elementi accusatori) ad un procuratore aggiunto - come noi stessi, ricorderà, Le avevamo consigliato di fare - proprio per evitare che Lei si venisse a trovare nella incresciosa situazione di vistare l'iscrizione a mod. 21 concernente Suo fratello"; si deduceva che la richiesta della doppia busta "appare oscura agli scriventi ed assolutamente non condivisibile e pertanto Le inviamo in busta chiusa l'allegata sintetica relazione riguardante gli elementi indizianti a carico di tutti gli indagati non essendovi motivo per differenziare le posizioni";
-- che "abbiamo necessità di immediato riscontro alla presente al fine di evitare che le indagini risultino pregiudicate irrimediabilmente da ulteriori ritardi, La invitiamo a determinarsi al più presto".
Dopo una decina di giorni, il 5.2.2001, il Procuratore comunicava ai due sostituti che essendo previsto dal programma organizzativo dell'ufficio il visto preventivo e non autorizzativo sulle iscrizioni, poteva darsi corso alle iscrizioni proposte, atteso che la richiesta di relazione era diretta ad acquisire elementi conoscibili sulle vicende oggetto di indagini e non funzionale alle iscrizioni; richiedendo altresì l'applicazione altro magistrato della D.N.A.
Il 16.2.2001 il Procuratore (dopo oltre nove mesi) formulava al PG di Salerno la richiesta di astensione segnalando, nella stessa, "l'opportunità di non essere sostituito per detto procedimento penale dal Procuratore aggiunto dr. Luciano Santoro, in quanto suoi comportamenti sulla vicenda (tra l'altro dichiarazioni nell'assemblea della Associazione Nazionale Magistrati del 30.11.2000) mi fanno avvertire una sua non adeguata serenità".
Va precisato, relativamente a questi fatti, che il Procuratore in una sua memoria difensiva inviata alla sezione disciplinare (presso la quale non vi era procedimento relativamente alla vicenda della iscrizione sopra descritta) ha affermato (come aveva già fatto un consigliere di Unicost componente della commissione dopo la prima relazione sui fatti operata dall'allora relatore Arbasino) che la busta a lui inviata dai due sostituti non era stata in realtà mai aperta e che il sistema della doppia busta era stato adottato proprio per garantire la segretezza delle notizie relative al fratello non essendo sua intenzione procedere alla sua apertura (ma allora, vi è da chiedersi, come avrebbe inteso procedere relativamente alla iscrizione del fratello?).
Un secondo episodio sul quale, a differenza del primo, vi è stato procedimento penale conclusosi con archiviazione e giudizio disciplinare conclusosi con assoluzione per esclusione degli addebiti, ( sempre riferibile al procedimento relativo al fratello) è avvenuto verso la fine del 2000 allorché era in atto la procedura per la nomina del nuovo Procuratore della Repubblica di Salerno dopo il decesso del dott. Cornetta.
Il dott. Apicella convocava l'ufficiale dei CC responsabile della DIA di Salerno, manifestando la sua preoccupazione che la vicenda coinvolgente il fratello ed emergente dalle indagini della DIA potesse gravemente danneggiare la sua carriera, invitandolo a regolarsi con lealtà ed equilibrio, precisando che nello stesso modo egli si era comportato con riferimento a due procedimenti interessanti il colonnello stesso ("mi mostrò pertanto due fascicoli processuali che effettivamente erano sulla sua scrivania, insieme ad altri incartamenti" - come dichiarato dall'ufficiale al PM di Napoli).
Altri episodi, del quale non vi è stata menzione alcuna nella delibera di archiviazione approvata dal plenum nonostante ciò sia stato da noi segnalato nel corso della discussione, riguardavano un rapporto economico intercorso tra il Procuratore ed il fratello ed accertato dalla DIA nella ricostruzione dei flussi di denaro interessanti il fratello dopo la percezione di oltre due miliardi provenienti dalle truffe AIMA.
E' risultato, in sostanza che il dott. Apicella aveva erogato un prestito al fratello di 50 milioni di lire fruendo di uno scoperto di conto corrente e che il fratello aveva riscosso l'assegno per versarne il corrispondente importo sul conto di una società coinvolta nelle truffe.
La restituzione, come accertato dalla PG, è avvenuta con assegno di pari importo tratto su conto alimentato coi proventi delle truffe. Il procedimento penale si era concluso con archiviazione, riferita, in alternativa, a concorso in delitto di riciclaggio ovvero truffa aggravata, per carenza di prove sull'elemento soggettivo.
E' anche emerso nel corso della attività svolta dalla prima commissione che il dott. Apicella non aveva mai dichiarato la potenziale incompatibilità coi due figli esercenti la professione legale nell'ambito del distretto, e che il Procuratore aveva di recente rinfacciato all'aggiunto Russo (autore della trasmissione di una segnalazione al CSM), nel corso di una riunione dell'ufficio, di aver reso dichiarazioni su questi fatti al PM di Napoli.
Il dibattito di plenum ha registrato gli interventi dei consiglieri Riello, Primicerio, Mammone e Buccico a favore della archiviazione, e dei consiglieri Salvi, Arbasino, Aghina, Marini, Menditto a favore del ritorno della pratica in commissione.
Sotto il profilo procedimentale è stato sostenuto che la libera audizione disposta dalla commissione a maggioranza del dott. Apicella integrava una grave violazione della procedura prevista dalla circolare, secondo la quale il magistrato va informato succintamente e per iscritto dei fatti e può essere ascoltato con un'assistenza di difensore.
Unica possibilità quindi di utilizzare le dichiarazioni rese in commissione "a favore" (come operato nel corpo della proposta di archiviazione) e non certo a carico, determinando così un inusuale trattamento di privilegio del dott. Apicella.
Nel corso della discussione Arbasino ha espressamente indicato i vizi della proposta di archiviazione, evidenziando la necessità di acquisire approfondimenti, mediante un'audizione garantita del dott. Apicella, enumerando una lunga serie di interrogativi rimasti senza risposta.
Gli interventi a favore della archiviazione hanno insistito essenzialmente sull'esito dei procedimenti penali e su quello del disciplinare (ancorché non pregiudiziali e non sovrapponibili in punto di fatto), nonché sulla mancanza di attualità di uno "strepitus" tale da rendere concreta la lesione del prestigio della funzione.
In realtà sul concetto di "strepitus" andrebbe svolta una serena riflessione in quanto nei termini in cui il requisito è stato prospettato dai sostenitori della impostazione archiviatoria (mancanza di eco all'esterno della vicenda) verrebbe premiata la capacità del magistrato interessato di controllare la diffusione della notizia, trascurandosi l'aspetto relativo all'incidenza sulla credibilità del magistrato all'interno dell'ufficio (ove la notizia era risaputa non solo dai sostituti interessati alle indagini), rimettendosi quindi al verificarsi di fattori esterni la sussistenza della incompatibilità.
Troppo peculiare l'articolazione della procedura per non imporre il ritorno della pratica in commissione per un adempimento istruttorio omesso, condiviso "soltanto" da 10 componenti del Consiglio, che ha quindi portato alla successiva archiviazione della pratica, ma a non fugare le nostre motivate perplessità sulla vicenda.

Anonimo ha detto...

gli autori dichiarano a chiare lettere di condannare fermamente tale gesto...
ma chi vi credete di essere?? un'istituzione?
Non è che vi state ammosciando un po' troppo in nome del "politically correct"?

Anonimo ha detto...

Sono solo opinioni,non possono esprimere opinioni ,siamo a tale livello,manco pensare tra poco ?
pazzesco un cittadino no puo' espimere cio' che pensa...senza condannare solo esprimere le senzazioni...
VIA DA STO PAESE VIAAAAAAAAAAAAAAAA

Anonimo ha detto...

"Riuscirà Clem Clem a bloccare le indagini anche in questo caso?"

Occhio, ragazzi......... siete pericolosamente al pelo....

Anonimo ha detto...

Lo scandalo della Banca romana fu un evento politico-finanziario che coinvolse le forze della sinistra storica, accusate di collusioni negli affari illeciti della Banca Romana, uno degli istituti qualificati ad emettere moneta circolante in Italia. Lo scandalo riguardò alcuni investimenti in campo edilizio che si rivelarono fallimentari per la Banca romana. Questa, per coprire le perdite, iniziò ad emettere nuova moneta senza autorizzazione. Il denaro fu altresì utilizzato per prestiti a politici come Giovanni Giolitti e Francesco Crispi.

L'inchiesta del 1894 si concluse con una assoluzione degli imputati: per evitare che l'inchiesta travolgesse uomini di spicco della politica italiana, i giudici, nella sentenza, denunciarono la sparizione di importanti documenti, necessari a provare la colpevolezza degli imputati.
Il procedimento penale venne quindi archiviato senza emettere alcuna condanna.

Se Dio esiste, di certo non ha molta fantasia come sceneggiatore, sono trame già viste e riviste.

http://it.youtube.com/watch?v=5vdCXtCHhVE

Anonimo ha detto...

Clem clem, il suono della Campanella, nel Campanile... :)

Anonimo ha detto...

Dedicato al ministro.

http://it.youtube.com/watch?v=L4jdJDutuF0

Anonimo ha detto...

l'idea della lettera è bella, io aderisco!

Luca da PG

Anonimo ha detto...

In qualsiasi altra nazione europea e negli Stati Uniti dove clem
clem... din don, si è recato, in pompa magna, lui personalmente è un magma magma eccellentisimo, sarebbe stato costretto immediatamente a dimettersi da un Dicastero importante come il suo per molto meno di quello che sicuramente sarà imputato.
Da noi diventa invece quasi, quasi un martire, attaccata da una classe di disturbati mentali, per come affermato dal suo suggeritore amico Silvio Berlusconi.

Anonimo ha detto...

ucci ucci...mi sa che a chiappazze incollate gliè stanno a segà le gambe de a portrona...

Anonimo ha detto...

DIFFONDETE SU TUTTI I BLOG LA DATA DEL NUOVO V DAY

25 APRILE 2008

LA LIBERAZIONE

Anonimo ha detto...

IO A FANCULO CE LI MANDO OGNI GIORNO. Non serve che me lo dica un grillo.

Edric Ant ha detto...

Capisco che qualcuno possa odiare tanto clem da minacciarlo. Non lo appoggio però perchè, oltre a essere un gesto violento violento non è un buon modo per colpire il mastellone.

Quando discuto con una persona e ci litigo io uso le parole. Se usassi la violenza per primo sarei nel torto e oltretutto significherebbe che ho perso, perchè non sono riuscito a vincere il confronto verbale e sono passato alle mani. E poi, avendo ricevuto questa minaccia, Mastella ha avuto l'ennesima scusa per fare la vittima, quasi quasi gli ha fatto un favore...

Anonimo ha detto...

non so se vi interessa... hho appena sfornato una delle mie sputtanate al ceppalonico...http://ilfemminino.splinder.com

Anonimo ha detto...

guardate qui per favore

http://www.mastella.it

un sito di....
che coincidenze

A ha detto...

povero...gli hanno pequisito il giornale! e senza tovarci niente....CERTO CHE NON HANNO TROVATO NIENTE!!! E' DA QUASI UN MESE CHE SANNO CHE LA POLIZIA DOVEVA ANDARE A PERQUISIRE IL GIORNALE!!!!!!!
SAPEVANO DATA, ORA, E PROBABILMENTE ANCHE IL NOME DI CHI SAREBBE VENUTO!!!!!

Anonimo ha detto...

Ieri sera, spero che in molti avete visto Reporter, l'amica nazione Svezia, ci ha dimostrato cosa veramente significa libertà d'informazione:
I cittadini svedesi possono chiedere al Ministro di Giustizia di ricevere senza nessun tipo di ostacolo burocratico, di conoscerele spese effettuate in caso di viaggi anche a titolo perfsonale.
Riescono a vedere la posta del Ministro, prima che lo stesso l'abbia visionata.
Mi viene da piangere a pensare ai nostri politici, incriminati, indiziati, condannati con Sentenze passate in giudicato che restano al loro posto.
E' gli Svedesi ci compiangono...
e pensano poveretti sti Italiani come son ridotti.

IL PRIMO PARTITO DELLA STORIA CHE SUONA COME UN RUTTO: UDEUR !!!

IL PRIMO PARTITO DELLA STORIA CHE SUONA COME UN RUTTO: UDEUR !!!

ATTENZIONE: SOGGETTO PERICOLOSO !

ATTENZIONE: SOGGETTO PERICOLOSO !
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