La vicenda Alitalia si trascina stancamente, confusamente e rabbiosamente. Ed è inutile nascondere il fatto che il paese sia diviso in due al riguardo. Diciamoci le cose come stanno: chi sostiene questo governo spera che la compagnia di bandiera sopravviva a qualsiasi costo, coloro che invece non amano Berlusconi si augurano, forse a malincuore, che la cordata Cai rimanga con in mano un pugno di mosche. E' la sindrome di Pietro Micca, ovvero "piuttosto che lasciare un patrimonio nazionale nelle mani dei soliti furbetti arrivisti ed amici degli amici, preferisco mandare tutto a puttane, anche contro i miei interessi". E' questo il ragionamento che fanno gli stessi dipendenti Alitalia e che molti stentano a capire. E sinceramente mi sento di condividerlo. Capisco la rabbia di dipendenti che vedono svenduta e violentata la propria azienda e che per questo preferiscono vederla fallita invece di saperla sbranata dalle fauci di questi squali. Qui non si tratta di antipatriottismo, anzi, stiamo parlando dell'esatto contrario. Si tratta di dire un secco basta alla famosa socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti che in Italia va avanti da almeno vent'anni. Si tratta di frenare la spartizione della torta che avviene sempre sotto i nostri occhi e sulle nostre spalle. Che Alitalia fallisca se questo può significare una vera inversione di tendenza. Che vada in malora la compagnia di bandiera se grazie alla sua morte si arrivasse ad una netta accelerazione del declino berlusconiano. Che non si alzi più un solo aereo con il simbolo tricolore se ciò vuol dire evitare di ingrassare le fortune di imprenditori che si sono dimostrati generatori non di benessere ma di povertà diffusa. Meglio bruciare il tesoro piuttosto che cederlo sotto il ricatto e l'inganno. La miccia è accesa ed è corta, prepariamoci a saltare. Che muoia Sansone con tutti i filistei. In fondo per rinascere bisogna prima morire.
venerdì 14 novembre 2008
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10 commenti:
Ciao Riobaldo..
Condivido tutto quello che hai scritto su questa penosa e sintomatica faccenda.
Solo qualche riflessione in piu'..
L'Alitalia non sara' salvata,perche' è gia fallita!
E dunque quello che questo governo e anche "l'opposizione" del PD ci annunciano starnazzando da mesi,il salvataggio della nostra compagnia di bandiera,non è che altro la vendita,o meglio..la svendita del poco che è rimasto di valore,dopo anni di ruberie e lottizzazioni della ,defunta,Aitalia.
Non ho molta simpatia per Di Pietro,e di questo te ne scrivero' in un'altra occasione,ma devo ammettere che è l'unico che dice e ripete quanto sia scandalosa questa miracolosa soluzione uscita dal cilindro dal Maghetto di Arcore,in arte Frottolo.
Tutte le elementari leggi di mercato sono state non solo violate,ma addirittura ignorate e allo stesso tempo usate per giustificare l'ingiustificabile.
E cioe'.. i debiti a noi e i guadagni a loro.. Loro i furbetti della cordatina.
Con la ciliegina sulla torta che è Airone..
Una compagnia privata,in fallimento!, buttata li,nel calderone dei debiti di noi coglioni contribuenti!
Adesso.. è chiaro che chi è contro questo governo,pare che anche Weltroni lo sia!!,tifi per il fallimento dell'Alitalia..
Ops.. l'hanno detto cosi' tante volte che mi devo corregere da solo!! e ripeterlo ancora!
L'Alitalia è gia' fallita!
L'Alitalia è gia' fallita!
L'Alitalia è gia' fallita!
Ma che nessuno di questi "signori",paladini del bene comune e della democrazia in Italia,non compia un atto reale per impedire questa gran furbata,questo gran furto,non lo ammetto!
Per me sono complici,e forse anche piu' colpevoli di quel popolo,magari in buonafede,di ignavi che bevono tutta la bava catodica del Cavaliere.
Ma sono pessimista..
Quando ci sono cosi' tanti soldi in ballo..
Qualcuno che spegne la miccia lo trovi sempre..
(vedi i vari Bonanni&Angeletti)
D'accordo in pieno con il post... a patto che il declino di Berlusconi possa coincidere con l'uscita dai coglioni di tutti questi politicanti ridicoli che abbiamo sia di finta destra che di finta sinistra
Luca da PG
Hai ragione Wil, B A S T A !!!
Benny, anche tu hai ragione, tecnicamente la compagnia è bella che fallita da un tempo. Il tuo commento dice tutto, praticamente è più interessante del post stesso. Hai un blog o hai pensato di aprirne no? Ti leggerei assiduamente.
Luca, sono disposto a vendere un rene per far cadere DEFINITIVAMENTE Berlusconi. Ma cominciamo ad essere in tanti mi sa.
@benny, che atto reale suggeriresti?
E poi con folle indottrinate per mesi di come salvare 9000 privilegiati sia infinitamente più importante che non tutelare 90.000 giovani insegnanti <_<...
Conoscendo (per quanto possibile) il popolo italiano e il (non)funzionamento dei media italiani, purtroppo credo che anche se l'Alitalia dovesse fallire (diciamo tecnicamente x la seconda volta), riusciranno a spostare le colpe su sindacati, piloti, sfiga, crisi economica, Osama Bin Laden, l'arbitro cornuto, etcc...
Comunque Riobaldo, io oltre ad un rene, offro anche la milza (pare che non serva quasi a un cazzo!)....
Ciao!
arrivo tardi avete già scritto tutto.
resta il fatto che il berluconi tre, visto come è iniziato;
1 lodo alfano
2 salva rete 4
3 alitalia
4 il ministro valletta
5 la riforma taglio tutto
6 privatizzazione dell'acqua
sta cercando di battere ogni record di ridicolaggine governativa vediamo fin dove saprà e potrà arrivare
Come qualcuno ha già fatto notare, c'è un piccolo errore di fondo ma che finisce col fare il gioco di chi ha speculato sulla pelle, sulle palle e sui soldi di noi italiani per arrivare a governare. Alitalia è fallita, i registri contabili sono già stati portati in tribunale, la compagnia non esiste più sostanzialmente e la nuova si chiamerà CAI e sarà una cosa ben diversa.
Per il resto sono pienamente in accordo con quanto detto nel post. Non se ne può più, i debiti li paghiamo noi, gli incassi li fanno loro.
Sono daccordo anch'io daltronde quando i nazisti avanzano non bisogna esitare a bruciare le case.
Anche perché noi non stiamo parlando di suore elisabettine ma di bancarottieri pronti a tutto, se i primi a fallire sono loro va bene così, tanto più che questi i soldi li hanno ereditati da quelle iene dei loro padri.
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