Che schifo,ma perchè non si dimette? rimane accollato alla poltrona solo per il ''profumo'' dei soldi come tutti gli altri. Travaglio da applausi come sempre.
Bel post, minimale ma significativo. Auguro a questo bel bambno e a quelli come lui, di poter crescere in un'Italia senza mafiella, berluschetto, ueltron e compagnia cantante. Noi ormai abbiamo avuto la vita rovinata da questi delinquenti!
I 2000 euro per la Porsche Cayenne sono veramente spettacolari, evidenziano proprio la mentalità del magna magna sempre ovunque e comunque.
Le parole finali di Ingroia invece sono molto tristi ma verissime.
Cari ammastellati, difficilmente ci libereremo di Mastella & C., con la sua politica nepotista e clientelare in 31 anni di parlamento si è creato una rete di favori e conoscenze che solo la salute ce lo può levare dai coglioni...
L'attore Claudio Gioè, alias Totò Riina, in una foto di scena (Liverani) GELA (Caltanissetta) - Dopo aver rinviato la fiction La vita rubata, il ministro della Giustizia Clemente Mastella prende di mira un altro prodotto della tv. Ad essere criticata dal Guardasigilli questa volta è la seguitissima miniserie per la tv Il capo dei capi, dedicata alla storia del boss mafioso Totò Riina. «Andrebbe sospesa» ha detto il Guardasigilli a Gela, Caltanissetta, dove ha incontrato i vertici della Magistratura. «Manca - ha aggiunto - quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana». Per la conclusione della fiction (in onda su Canale 5 da cinque settimane) manca una puntata: l'ultima della miniserie è in programma giovedì prossimo. «Il capo dei capi è un farabutto. Non credo si possa battere la mafia se non crescono i valori nella società. Quando si inneggia a un camorrista, a un mafioso, questo mi spaventa» ha detto Mastella.
■ Vota: giusto bloccare la fiction?
«HO FATTO DA POSTINO» - Tornando a parlare dello stop alla fiction La vita rubata, sulla vita di Graziella Campagna uccisa dopo aver identificato un boss latitante. il ministro ha spiegato: «Io ho fatto da postino rispetto ad una richiesta che veniva dal presidente della Corte d’Appello di Messina. L’ho girato al direttore generale della Rai, al presidente della commissione di Vigilanza e il direttore generale ha preso le sue buone misure».
STRISCIONE PRO DE MAGISTRIS - Piccola manifestazione contro il Guardasigilli nel paesino nisseno. Uno striscione con la scritta «Imbavagliati come De Magistris» ha atteso il ministro della Giustizia Clemente Mastella all’uscita del Tribunale di Gela. Lo striscione era tenuto dagli «Amici di Beppe Grillo» di Caltanissetta che erano imbavagliati.
«IL MINISTRO PENSI ALL'INDULTO PIUTTOSTO» - «Il ministro Mastella dovrebbe occuparsi di fare funzionare i processi o degli effetti dell'indulto, piuttosto che pensare alle fiction». Così il sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo, ha risposto al Guardasigilli che, giudicandola «diseducativa», ha sollecitato la sospensione della fiction sul boss Totò Riina. «A me non sembra che il programma sia diseducativo - ha aggiunto - anche se l'effetto emulativo è sempre possibile: al mondo ci sono anche quelli che inneggiano a Satana, ma sicuramente si tratta di una minoranza. Resta il fatto che uno Stato in cui c'è la libertà di stampa non dovrebbe censurare». Iannazzo, anche accogliendo le richieste di alcuni giovani corleonesi, ha organizzato per martedì una marcia «che testimoni - dice - come in tanti a Corleone non solo non si riconoscono in Riina, ma lo ritengono un personaggio assolutamente negativo». Alla manifestazione parteciperà anche l'attore Daniele Liotti, che, nella fiction, è l'unico personaggio inventato: Biagio Schirò, giovane corleonese che diventa poliziotto e sceglie lo Stato.
Mastella l'indultatore. Mastella che trasferisce i magistrati calabresi che indagano sulle sozzure italiane. Hai paura di misurarti con il popolo del web? Non funzioni, sei vecchio come la tua politica mafiosa. La tua carriera è segnata.
la cosa che fa più male è che i media italiani non ne parlano mai, nè i "colleghi" (meglio chiamarli complici?) politici, pensare che in Giappone un Ministro sospettato di corruzione ha fatto harakiri... su, dobbiamo ammetterlo, siamo i peggiori. La mentalità degli italiani è quella del "tirare a campare" e se non ti pigliano sotto il gatto te ne freghi di tutto. Ce li meritiamo sti politici di merda.
Sabato 1 dicembre 2007 saremo a San Benedetto del Tronto (AP) per esprimere il nostro sdegno e la nostra amarezza per aver appreso che il rom, reo di aver ucciso quattro ragazzi ad Appignano, sarà testimonial, per il lancio sul mercato di alcune griffe.
Un'indecenza morale e sociale, uno sciacallaggio, un atto di inciviltà e di abbruttimento che non possiamo e non dobbiamo permettere.
La manifestazione avrà inizio in Via dei Mille presso il Residence Siside con conseguente corteo verso l'Hotel Taormina.
Siete tutti invitati a partecipare.
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Clemente Mastella, ex Ministro di Grazia e Giustizia, nonché attuale Sindaco di Ceppaloni, nasce professionalmente come giornalista. Ma come inizia la carriera di costui? Semplice: Mastella stesso racconta come l'assunzione alla Rai sarebbe stata agevolata da una raccomandazione del potentissimo democristiano Ciriaco De Mita, tanto che ne seguirono ben 3 giorni di sciopero della redazione locale. In vista delle elezioni politiche del 1976, come sempre racconta lui stesso, nelle pause pranzo dei dipendenti della Rai, chiedeva "ai centralinisti di telefonare nei comuni del mio collegio elettorale. Mi facevo introdurre come direttore della Rai e segnalavo questo nostro bravo giovane da votare: Clemente Mastella. Funzionò". Mastella fu quindi eletto deputato, nelle fila della Democrazia Cristiana. E dopodiché non ha piú tolto il sedere da una poltrona. Molto discussi sono i trascorsi rapporti di amicizia con l'ex-presidente del consiglio comunale di Villabate e condannato per mafia Francesco Campanella. Rapporti tanto stretti che Mastella fu testimone delle nozze di Campanella. Alle stesse nozze fu testimone anche il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.All'inizio del febbraio 2007 viene raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi formulata dagli inquirenti è quella di concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento del Napoli Calcio, dichiarato nel 2004 con sentenza del Tribunale di Napoli. L'iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un fatto dovuto, dal momento che, all'epoca della commissione dei presunti illeciti (2002), Mastella era membro a tutti gli effetti del consiglio di amministrazione della Società di cui era, tra l'altro, vicepresidente. Interpellato al riguardo, Mastella si è ovviamente chiamato fuori dal crac della squadra, sostenendo di non aver mai partecipato direttamente alla gestione della Società.
10 commenti:
Che schifo,ma perchè non si dimette?
rimane accollato alla poltrona solo per il ''profumo'' dei soldi come tutti gli altri.
Travaglio da applausi come sempre.
Bel post, minimale ma significativo.
Auguro a questo bel bambno e a quelli come lui, di poter crescere in un'Italia senza mafiella, berluschetto, ueltron e compagnia cantante.
Noi ormai abbiamo avuto la vita rovinata da questi delinquenti!
I 2000 euro per la Porsche Cayenne sono veramente spettacolari, evidenziano proprio la mentalità del magna magna sempre ovunque e comunque.
Le parole finali di Ingroia invece sono molto tristi ma verissime.
Cari ammastellati, difficilmente ci libereremo di Mastella & C., con la sua politica nepotista e clientelare in 31 anni di parlamento si è creato una rete di favori e conoscenze che solo la salute ce lo può levare dai coglioni...
L'attore Claudio Gioè, alias Totò Riina, in una foto di scena (Liverani)
GELA (Caltanissetta) - Dopo aver rinviato la fiction La vita rubata, il ministro della Giustizia Clemente Mastella prende di mira un altro prodotto della tv. Ad essere criticata dal Guardasigilli questa volta è la seguitissima miniserie per la tv Il capo dei capi, dedicata alla storia del boss mafioso Totò Riina. «Andrebbe sospesa» ha detto il Guardasigilli a Gela, Caltanissetta, dove ha incontrato i vertici della Magistratura. «Manca - ha aggiunto - quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana». Per la conclusione della fiction (in onda su Canale 5 da cinque settimane) manca una puntata: l'ultima della miniserie è in programma giovedì prossimo. «Il capo dei capi è un farabutto. Non credo si possa battere la mafia se non crescono i valori nella società. Quando si inneggia a un camorrista, a un mafioso, questo mi spaventa» ha detto Mastella.
■ Vota: giusto bloccare la fiction?
«HO FATTO DA POSTINO» - Tornando a parlare dello stop alla fiction La vita rubata, sulla vita di Graziella Campagna uccisa dopo aver identificato un boss latitante. il ministro ha spiegato: «Io ho fatto da postino rispetto ad una richiesta che veniva dal presidente della Corte d’Appello di Messina. L’ho girato al direttore generale della Rai, al presidente della commissione di Vigilanza e il direttore generale ha preso le sue buone misure».
STRISCIONE PRO DE MAGISTRIS - Piccola manifestazione contro il Guardasigilli nel paesino nisseno. Uno striscione con la scritta «Imbavagliati come De Magistris» ha atteso il ministro della Giustizia Clemente Mastella all’uscita del Tribunale di Gela. Lo striscione era tenuto dagli «Amici di Beppe Grillo» di Caltanissetta che erano imbavagliati.
«IL MINISTRO PENSI ALL'INDULTO PIUTTOSTO» - «Il ministro Mastella dovrebbe occuparsi di fare funzionare i processi o degli effetti dell'indulto, piuttosto che pensare alle fiction». Così il sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo, ha risposto al Guardasigilli che, giudicandola «diseducativa», ha sollecitato la sospensione della fiction sul boss Totò Riina. «A me non sembra che il programma sia diseducativo - ha aggiunto - anche se l'effetto emulativo è sempre possibile: al mondo ci sono anche quelli che inneggiano a Satana, ma sicuramente si tratta di una minoranza. Resta il fatto che uno Stato in cui c'è la libertà di stampa non dovrebbe censurare». Iannazzo, anche accogliendo le richieste di alcuni giovani corleonesi, ha organizzato per martedì una marcia «che testimoni - dice - come in tanti a Corleone non solo non si riconoscono in Riina, ma lo ritengono un personaggio assolutamente negativo». Alla manifestazione parteciperà anche l'attore Daniele Liotti, che, nella fiction, è l'unico personaggio inventato: Biagio Schirò, giovane corleonese che diventa poliziotto e sceglie lo Stato.
Per risolvere il problema giustizia in Italia : da suggerire al Ministro
http://www.youtube.com/watch?v=yURuM9Dppzw
davvero...senza parole!
La petizione on line per la Forleo e' qui
http://www.petitiononline.com/mod_perl/signed.cgi?Forleo&1
Mastella l'indultatore. Mastella che trasferisce i magistrati calabresi che indagano sulle sozzure italiane.
Hai paura di misurarti con il popolo del web?
Non funzioni, sei vecchio come la tua politica mafiosa.
La tua carriera è segnata.
la cosa che fa più male è che i media italiani non ne parlano mai, nè i "colleghi" (meglio chiamarli complici?) politici, pensare che in Giappone un Ministro sospettato di corruzione ha fatto harakiri... su, dobbiamo ammetterlo, siamo i peggiori. La mentalità degli italiani è quella del "tirare a campare" e se non ti pigliano sotto il gatto te ne freghi di tutto. Ce li meritiamo sti politici di merda.
MASTELLA VAFFANCULOOOOOO
Luca da PG
GIUSTIZIA PER ABELE
Sabato 1 dicembre 2007 saremo a San Benedetto del Tronto (AP) per esprimere il nostro sdegno e la nostra amarezza per aver appreso che il rom, reo di aver ucciso quattro ragazzi ad Appignano, sarà testimonial, per il lancio sul mercato di alcune griffe.
Un'indecenza morale e sociale, uno sciacallaggio, un atto di inciviltà e di abbruttimento che non possiamo e non dobbiamo permettere.
La manifestazione avrà inizio in Via dei Mille presso il Residence Siside con conseguente corteo verso l'Hotel Taormina.
Siete tutti invitati a partecipare.
Ci auguriamo che analoghe manifestazioni si svolgano in tutta la nazione, per dimostrare che in Italia esiste ancora qualcuno che sa cosa è la Giustizia.
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